Come eliminare le orecchie a sventola

Quello delle orecchie a sventola è un cruccio che affligge una buona porzione della popolazione e che non fa distinzioni tra ricchi e poveri o tra entie diverse. Chi ha le orecchie sporgenti sa bene che non rispecchia i canoni di bellezza del mondo occidentale, del mondo che vediamo in televisione e, così, tra i vip ne vedrete ben pochi che con fierezza mostrano le loro orecchie a sventola. Infatti, la maggior parte delle persone sceglie di tenerle accuratamente occultate oppure di liberarsene. Ma come ci si può liberare dalle orecchie da Dumbo?

La chirurgia plastica offre oggi più di una soluzione a questo inestetismo. L’operazione classica viene effettuata in anestesia locale se si decide di operare una orecchia alla volta (le due operazioni si tengono a una distanza di sette giorni l’una dall’altra), altrimenti il paziente viene operato in anestesia totale. È bene sapere che prima di essere operati, i capelli intorno alle orecchie vi verranno rasati. L’intervento, che dura mezz’ora per orecchio, consta di un’incisione fatta dietro l’orecchio allo scopo di rimodellarne il padiglione e, una volta suturate, le orecchie vengono avvolte in una fasciatura compressiva che va portata per un mese, in modo da mantenere l’orecchio attaccato alla testa. Per i primi periodi si dovranno evitare sole, occhiali e sport di contatto.

Da recente introduzione, una seconda tecnica chirurgica per eliminare le orecchie a sventola è quella che prevede l’utilizzo del laser; si tratta di un tipo di intervento meno invasivo poichè evita l’incisione e quindi l’esistenza di una futura cicatrice oltre che la fuoriuscita di sangue, inoltre il periodo di convalescenza è più breve.

C’è, infine, un terzo e nuovissimo metodo per correggere le orecchie a sventola chirurgicamente. Questo metodo, inventato da un chirurgo britannico, si chiama Earfold e consiste nell’inserire sotto la pelle dell’orecchio una piccolissima clip che tiene, come suggerisce il nome, piegata la parte cartilaginea del padiglione auricolare, così da farla rientrare verso la testa. Questo intervento è rivoluzionario perchè si fa in brevissimo tempo, con un’operazione semplicissima, ha un tempo di ricovero di sole 24 ore e il paziente può vedere il risultato della procedura in anteprima e discutere assieme al chirurgo come modificare le orecchie. Lati negativi dell’operazione sono, al momento, i costi (più alti della procedura classica) e il fatto che, essendo in via di sperimentazione, al momento sono pochi i centri in Italia che la praticano. 

A conti fatti, sembra abbastanza facile al giorno d’oggi riuscire a liberarsi una volta per tutte delle orecchie a sventola, scegliendo la tecnica che più si confà alle nostre esigenze; bisogna solo ricordare che, una volta fatto l’intervento, non si torna più indietro e, se la maggior parte dele persone non soffrirà per le perdute orecchie sporgenti, qualcuno potrebbe pentirsi della scelta. Insomma, pensateci su con la dovuta cura prima di agire.

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Come poter ridurre il volume eccessivo del seno

Alla fine della pubertà o dopo la gravidanza, si potrebbe andare a manifestarsi una eccessiva pesantezza del seno. In questi casi, la riduzione seno permette di ovviare al problema di un eccessivo volume del seno. In linea generale, poi, la riduzione del seno, oltre che concorrere ad una riduzione di una dimensione esagerata del seno, permette di andare a corregge il rilassamento della pelle, in special modo quando il peso del seno ha causato un abbassamento.

Quindi, questa operazione di chirurgia nota, appunto, come riduzione del seno, può essere praticata per ragioni estetiche ma, anche, per rimuovere il dolore fisico causato dalla dimensione del seno. Un significativo aumento di peso del seno, può essere, ad esempio, provocato da una ipertrofia mammaria e ciò ha origine nello sviluppo anormale della ghiandola mammaria. Di conseguenza, il peso del seno provoca gradualmente l’abbassamento del torace. 

L’intervento di riduzione del seno

La riduzione del seno può essere considerata alla fine della pubertà e, quindi, senza limiti di età quando il paziente è in buona salute. La procedura viene eseguita in anestesia generale e dura tra le due e le tre ore. Di solito, il paziente rimane da una a due notti in clinica.

Nell’operazione di riduzione seno, il chirurgo procederà in varie fasi, seguendo le linee che sono state precedentemente indicate alla paziente. In primis, interverrà andando a rimuove il tessuto ghiandolare in eccesso e, quindi, solleverà la ghiandola mammaria. Successivamente, ridisegnerà la pelle per garantire una buona vestibilità e una bella curva al nuovo seno.

Durante l’intervento, potrà andare anche a correggere una eventuale asimmetria del seno, rimodellando i due seni nella stessa taglia. Nel corso di tutto l’intervento di riduzione del seno, il chirurgo manterrà la massima vascolarizzazione della ghiandola mammaria e della tenerezza del seno. I bordi tagliati della pelle verranno perciò suturati con del filo riassorbibile.

Alla fine della procedura, verrà applicata una sorta di benda con elastici a forma di reggiseno, per assicurare una modellazione perfetta. Questo primo bendaggio verrà rimosso dopo 24 ore e, quindi, sostituito da un reggiseno adatto che la paziente dovrà mantenere giorno e notte per almeno un mese. Per quanto riguarda, invece, il numero di cicatrici, questo sarà proporzionale all’importanza dell’ipertrofia da correggere.

In conclusione, si ricorda che le conseguenze di questo tipo di intervento possono essere affrontate con dei semplici analgesici, come pure è suggerito la ripresa graduale dello sport dopo uno o due mesi successivi ad un intervento per la riduzione del seno.…